Come la luce blu di smartphone e tablet causa cecità

Una ricerca dell'Università di Toledo, Ohio, negli Stati Uniti, ha rivelato che un'esposizione prolungata alla luce blu attiva a livello cellulare una cascata di eventi che potrebbero causare la degenerazione maculare precoce. I risultati dello studio sono stati pubblicati lo scorso luglio su Scientific Reports.

La luce blu è in grado di eccitare la proteina retinale ed indurre morte cellulare

Una ricerca dell'Università di Toledo, Ohio, negli Stati Uniti, ha rivelato che un'esposizione prolungata alla luce blu attiva a livello cellulare una cascata di eventi che potrebbero causare la degenerazione maculare precoce. I risultati dello studio sono stati pubblicati lo scorso luglio su Scientific Reports. 

La luce blu è una forma di radiazione elettromagnetica dello spettro del visibile compresa tra i 380 e i 500 nm. Essa è particolarmente dannosa tra i 390 e i 455 nm. Questo tipo di luce fa normalmente parte dello spettro naturale cui siamo esposti durante la giornata. La luce blu è emessa anche da luci a LED e allo xeno, dalle lampadine a basso consumo e da tutte gli schermi di PC, tablet, smartphone e TV. Queste ultime sorgenti ne emettono molta, troppa, poiché essendo così intensa è l'unica che rende gli schermi ben visibili anche al sole. Negli ultimi due decenni abbiamo cominciato a esporre i nostri occhi alla luce blu in modo intenso, anche durante le ore notturne, dunque gli effetti a lungo termine rimangono per ora sconosciuti. Per quanto riguarda i rischi legati alla vista, gli oftalmologi stanno studiando gli effetti causati dall'esposizione costante alla luce blu, che starebbero confermando un legame con la degenerazione maculare precoce della retina. In letteratura esistono già diverse prove che supportano l'idea che la luce blu possa danneggiare la retina e che possa essere la lunghezza d'onda più dannosa per la nostra vista.  Studi su topi hanno scoperto che le modifiche alla proteina retinica causate dall'esposizione a luce intensa possono portare a degenerazione maculare senile, retinopatia, cecità notturna e altri disturbi retinici.

Un nuovo studio ha evidenziato un meccanismo con cui la luce blu può danneggiare le cellule retiniche. La luce blu eccita il retinale, una delle molte forme della vitamina A. Questa proteina eccitata dalla luce blu altera irreversibilmente PIP2 (fosfatidilinositolo 4,5 bifosfato), una fosfolipasi di membrana coinvolta nei meccanismi di trasduzione del segnale. Il danno a PIP2 comporta un aumento del calcio intracellulare, una distorsione della cellula e, infine, la sua morte. Durante lo studio sono state introdotte molecole retiniche in altri tipi di cellule nel corpo, come cellule cancerose, cellule cardiache e neuroni. Quando sono state esposte alla luce blu, questi tipi di cellule sono morte. La sola luce blu o il solo innesto di retinale non hanno avuto alcun effetto sulle cellule.

Gli autori sottolineano che i risultati non suggeriscono che la luce blu proveniente dai dispositivi digitali possa causare negli esseri umani gli stessi danni causati alle cellule in coltura. Si sa tuttavia che la cornea e il cristallino sono attraversati dalla luce blu, che teoricamente raggiunge la retina senza ostacoli. Sono certamente necessari degli approfondimenti sul tema. 


Fonte: Ratnayake K, Payton JL, Lakmal OH, Karunarathne A. Blue light excited retinal intercepts cellular signaling. Sci Rep. 2018 Jul 5;8(1):10207. doi: 10.1038/s41598-018-28254-8.