COVID-19 ha varcato i confini della Cina

I Paesi di tutto il mondo si sono concentrati sul contenimento della diffusione internazionale della COVID-19 individuando casi di viaggiatori provenienti dalla Cina. Tuttavia, gli approcci e le capacità di sorveglianza sono variati notevolmente da Paese a Paese.

Per arginare l’epidemia bisogna aumentare la sorveglianza

Secondo le stime degli studiosi dell'Imperial College di Londra, che hanno appena pubblicato un nuovo rapporto sull'epidemia, oltre due terzi dei casi di infezione da SARS-CoV-2 potrebbero non essere stati rilevati a livello globale. I Paesi di tutto il mondo si sono concentrati sul contenimento della diffusione internazionale della COVID-19 individuando casi di viaggiatori provenienti dalla Cina. Tuttavia, gli approcci e le capacità di sorveglianza sono variati notevolmente da Paese a Paese.

Da quando si è sviluppata l’emergenza legata alla COVID-19, nel dicembre 2019, un team di ricercatori provenienti dal WHO Collaborating Centre for Infectious Disease Modelling, dal MRC Centre for Global Infectious Disease Analysis, dall’Abdul Latif Jameel Institute for Disease and Emergency Analytics e dall’Imperial College London sta condividendo in tempo reale i risultati dei loro studi sulla pandemia in corso. Nell’ultimo rapporto del 21 febbraio hanno valutato la sorveglianza internazionale della COVID-19 (scarica qui il rapporto).

Il Dr. Sangeeta Bhatia, tra gli autori del rapporto, ha spiegato: "Abbiamo confrontato il numero medio mensile di passeggeri che viaggiano da Wuhan verso le principali destinazioni internazionali con il numero di casi di COVID-19 che sono stati rilevati all'estero. Sulla base di questi dati, abbiamo quindi stimato il numero di casi non rilevati a livello globale e abbiamo scoperto che circa due terzi dei casi potrebbero non essere stati rilevati. I nostri risultati confermano analisi simili effettuate da altri gruppi".
La COVID-19 ha ucciso almeno 2.619 persone in tutto il mondo. Il numero di infezioni a livello globale ha superato le 79.000 unità. Anche se la maggior parte dei casi confermati sono concentrati nella Cina continentale, il virus si è diffuso in altri 29 paesi o regioni. Ci sono 27 morti segnalati e 1.800 infezioni al di fuori della Cina continentale. Ma i ricercatori suggeriscono che la portata dell'epidemia potrebbe essere molto più grande di quanto si pensi. I casi non rilevati, secondo le loro ricerche, potrebbero rendere più difficile per gli esperti rintracciare la trasmissione da uomo a uomo.
"Stiamo cominciando a vedere più casi segnalati da paesi e regioni al di fuori della Cina continentale senza una storia di viaggio conosciuta o un collegamento con Wuhan", ha detto Natsuko Imai, un altro autore del nuovo rapporto.
Il team ritiene che i casi di coronavirus non segnalati potrebbero oscillare tra il 60 e il 70%, a livello globale, ovvero circa due terzi dei casi. Nonostante abbia ricevuto un gran numero di passeggeri da Wuhan, alcuni paesi potrebbero aver rilevato un numero di casi significativamente inferiore al previsto.

"Il numero di casi nel resto del mondo è molto piccolo rispetto a quello della Cina, ma la situazione potrebbe cambiare presto” ha detto il 20 febbraio il direttore generale dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus. In questi ultimi due giorni, casi di COVID-19 sono stati segnalati in gran numero in Iran, Italia e Corea del Sud. Questo ha suscitato preoccupazioni a livello internazionale su come il virus si stia diffondendo.
Gli esperti di sanità pubblica non sono riusciti a rintracciare la fonte delle infezioni tra le comunità che non hanno legami con la Cina. Alcuni scienziati sospettano che la causa della trasmissione dell’epidemia sia da trovare nella scarsa sorveglianza. I rapporti suggeriscono che la sorveglianza basata solo sull’evidenza di sintomi non è efficace.

"Non sappiamo realmente quante trasmissioni comunitarie ci siano in corso in altre parti del mondo perché, per la maggior parte, i Paesi non stanno facendo test diagnostici su nessuno, ma solo sui viaggiatori di ritorno dalla Cina o sui loro stretti contatti", ha detto Tom Inglesby, direttore del Johns Hopkins SPH Center for Health Security. Su Twitter ha aggiunto: “Molti Paesi si troveranno presto ad affrontare l'epidemia di COVID-19. Dovrebbero prepararsi rapidamente a gestire la situazione per fare del loro meglio, per assicurare la migliore assistenza sanitaria possibile, per attenuare l'impatto complessivo, proteggere gli operatori sanitari e mantenere il sistema sanitario funzionante in modo sicuro, comunicare in modo chiaro alla popolazione”.

 


Fonti: Bhatia S, Imai N, Cuomo-Dannenburg G, Baguelin M, Boonyasiri A, Cori A, Cucunubá Z, Dorigatti I, FitzJohn R, Fu H, Gaythorpe K, Ghani A, Hamlet A, Hinsley W, Laydon D, Nedjati-Gilani G, Okell L, Riley S, Thompson H, van Elsland S, Volz E, Wang H, Wang Y, Whittaker C, Xi X, Donnelly CA, Ferguson NM. Report 6: Relative sensitivity of international surveillance. Imperial College London‌. 21 February 2020
van Elsland SL, Wighton K. Two thirds of COVID-19 cases exported from mainland China may be undetected. Imperial College London News. 22 February 2020