Il ctDNA per la diagnosi precoce dei tumori

Con lo sviluppo di strumenti per l'oncologia di precisione, come il sequenziamento del DNA tumorale circolante, si ipotizza che in futuro non troppo lontano ci sarà la possibilità di rispondere al cancro in maniera precoce ed efficace.

Utilizzo del ctDNA per migliorare il trattamento dei pazienti

L'analisi del DNA tumorale circolante (ctDNA, Circulating tumor DNA) ha un ruolo consolidato nella identificazione di mutazioni driver trattabili nei tumori solidi e presenta potenziali utilizzi futuri nella diagnosi e monitoraggio del cancro. Il concetto di "risposta molecolare", definito come riduzione del ctDNA durante il trattamento, si correla a valutazioni tradizionali come la risposta radiografica e la sopravvivenza. Recentemente, l'approccio guidato dal ctDNA per de-escalare la chemioterapia adiuvante nel cancro colorettale in stadio 2 ha ridotto l'uso della chemioterapia senza compromettere la sopravvivenza libera da recidiva. L'uso del ctDNA per la rilevazione precoce del cancro è ancora in valutazione.
Una nuova ricerca dell'UC Davis Comprehensive Cancer Center di Sacramento, negli Stati Uniti, evidenzia che gli esami del sangue usati per cercare il DNA tumorale circolante possono aiutare a individuare più rapidamente i tumori e a guidare l'uso di terapie mirate. Il case report descrive il caso in cui il monitoraggio del ctDNA in un paziente con adenocarcinoma prostatico noto ha portato alla diagnosi precoce di un carcinoma uroteliale (UC) asintomatico.

Una seconda neoplasia individuata grazie all’analisi del ctDNA

Un uomo di 73 anni, di etnia ispanica, fumatore, con carcinoma prostatico sensibile alla castrazione biochimicamente ricorrente, non metastatico, ben controllato con terapia di deprivazione androgenica (ADT), è stato monitorato longitudinalmente con ctDNA. Sono emerse varianti somatiche del DNA che non erano presenti nel tessuto prostatico, inclusa una fusione genica FGFR3-TACC3, sollevando così il sospetto di una seconda neoplasia.

Nove anni prima, al paziente era stato diagnosticato un adenocarcinoma prostatico, Gleason 4 + 3, con PSA 15,4 ng/mL. Era stato sottoposto a radioterapia a intensità modulata e 16 mesi di ADT con PSA ridotto a 0,08 ng/mL. Quattro anni dopo, il PSA era salito a 6,36 ng/mL. Il paziente ha rifiutato la prostatectomia ed è stato riavviato con ADT. Da allora, il PSA è rimasto stabile a <0,1 ng/mL.
Circa 8 anni dopo la diagnosi di adenocarcinoma prostatico, ha eseguito il sequenziamento del DNA del tumore originale e ha iniziato il monitoraggio longitudinale del ctDNA. Le biopsie liquide per il monitoraggio del ctDNA sono state eseguite ogni 3 mesi circa. Dopo un anno (a 9 anni dalla diagnosi di adenocarcinoma prostatico), le biopsie liquide hanno iniziato a mostrare anormalità molecolari assenti nel tessuto prostatico originale. Per questo è stata indagata una seconda neoplasia. L’imaging ha mostrato una massa ureterale sinistra, un linfonodo para-aortico patologico e lesioni epatiche. La biopsia epatica ha confermato un UC metastatico (mUC). Il sequenziamento del DNA sulla biopsia ha mostrato la fusione FGFR3ex18-TACC3ex12, non rilevata nella biopsia UC primaria.

L'articolo esplora dettagliatamente le alterazioni molecolari coinvolte nei recettori del fattore di crescita dei fibroblasti (FGFR), evidenziando la loro importanza nella carcinogenesi. I ricercatori hanno riportato l'efficacia del farmaco erdafitinib, un inibitore di FGFR, nel paziente, evidenziando una risposta iniziale positiva seguita da un rapido riemergere di alcune mutazioni. L’analisi affronta la gestione terapeutica del mUC, considerando l'uso del ctDNA come strumento di monitoraggio longitudinale.

Sequenziando il ctDNA potremo evidenziare il cancro mesi o anni prima che si manifesti nella TC?

Questo case report evidenzia il potenziale del monitoraggio del ctDNA nel trasformare la pratica clinica oncologica. L’uso di queste nuove tecnologie potrà consentire la rilevazione precoce del cancro, l'identificazione di bersagli terapeutici personalizzati e il monitoraggio della risposta al trattamento. L'uso del ctDNA per la rilevazione precoce del cancro è ancora in fase di indagine, ma i risultati incoraggianti suggeriscono un ruolo futuro nella gestione dei pazienti oncologici.


Fonte: Huang Q, Mitsiades I, Dowst H, Zarrin-Khameh N, Noor AB, Castro P, Scheurer ME, Godoy G, Mims MP, Mitsiades N. Incidental detection of FGFR3 fusion via liquid biopsy leading to earlier diagnosis of urothelial carcinoma. NPJ Precis Oncol. 2023 Nov 18;7(1):123. doi: 10.1038/s41698-023-00467-9. PMID: 37980380; PMCID: PMC10657397.