Esiste un legame tra sclerosi multipla e microbiota

Un team di ricercatori provenienti dalla Svizzera, dagli Stati Uniti e dalla Spagna ha isolato un enzima che scatena una risposta autoimmune da cellule T in pazienti con sclerosi multipla. Lo studio riporta che le cellule T sono attivate nell'intestino e poi migrano verso il cervello, causando una cascata infiammatoria che può portare alla sclerosi multipla.

Cellule T si attivano in presenza di un enzima della flora intestinale

Un team di ricercatori provenienti dalla Svizzera, dagli Stati Uniti e dalla Spagna ha isolato un enzima che scatena una risposta autoimmune da cellule T in pazienti con sclerosi multipla. Lo studio riporta che le cellule T sono attivate nell'intestino e poi migrano verso il cervello, causando una cascata infiammatoria che può portare alla sclerosi multipla.

La sclerosi multipla è una malattia autoimmune infiammatoria cronica e demielinizzante. Il sistema immunitario attacca e danneggia la mielina, membrana biologica che avvolge le cellule nervose e costituisce il loro rivestimento protettivo. Per questo, finora, molte ricerche si sono concentrate sullo studio dei componenti della membrana mielinica. Si pensa infatti che tra questi vi possa essere l’auto-antigene che scatena la malattia. Al momento le conoscenze sugli antigeni e sulle cascate enzimatiche che innescano la risposta autoimmune nella sclerosi multipla sono limitate.

In uno studio recente pubblicato dalla rivista Science Translational Medicine, gli autori riferiscono che le cellule T CD4+ reagiscono alla proteina GDP-L-fucosio sintasi. I ricercatori hanno prelevato cellule T dal fluido cerebrospinale di pazienti con sclerosi multipla e hanno notato che si scatenava una risposta immunitaria in presenza dell’enzima GDP-L-fucosio sintasi, proteina prodotta da diversi batteri presenti nella flora gastrointestinale. Si immagina quindi che in particolari condizioni cellule del sistema immunitario vengano attivate nell'intestino e poi migrino verso il cervello, dove causano una cascata infiammatoria quando si imbattono in un antigene bersaglio. Il microbiota intestinale quindi  potrebbe svolgere un ruolo nella patogenesi della malattia molto più importante rispetto a quanto precedentemente ipotizzato.

Gli autori sperano che questi risultati possano portare rapidamente ad una terapia efficace che abbia come bersaglio le componenti immunoattive della GDP-L-fucosio sintasi. Evidenziano la novità dell’approccio terapeutico, che mira in modo specifico alle cellule immunitarie autoreattive patologiche. Questo approccio differisce quindi radicalmente dagli altri trattamenti attualmente disponibili, che deprimono l'intero sistema immunitario e possono causare gravi effetti collaterali. La futura strategia terapeutica potrebbe consistere nel prelevare sangue da pazienti affetti da sclerosi multipla e fissare sulla superficie dei loro globuli rossi frammenti di una molecola immunoattiva. Questi frammenti, una volta reintrodotti nell’organismo, dovrebbero essere in grado di rieducare il sistema immunitario evitando l’innesco di cascate infiammatorie. Questo trattamento potrebbe essere non solo efficace, ma anche senza effetti collaterali.


Fonte: Planas R, Santos R, Tomas-Ojer P, Cruciani C, Lutterotti A, Faigle W, Schaeren-Wiemers N, Espejo C, Eixarch H, Pinilla C, Martin R, Sospedra M. GDP-l-fucose synthase is a CD4+ T cell-specific autoantigen in DRB3*02:02 patients with multiple sclerosis. Sci Transl Med. 2018 Oct 10;10(462). pii: eaat4301. doi: 10.1126/scitranslmed.aat4301.