Gabanelli, Recovery Plan e medici di medicina generale

Il SMI risponde con un comunicato stampa all'articolo di Milena Gabanelli pubblicato recentemente. La discussione riguarda le nuove prospettive del sistema sanitario nazionale contenute nel Recovery Plan.

“No a inesattezze e semplificazioni! Si apra un tavolo di confronto Governo-Sindacati”

Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani, risponde con un comunicato stampa all'articolo di Milena Gabanelli pubblicato recentemente sul Corriere della Sera. La discussione riguarda le nuove prospettive del sistema sanitario nazionale contenute nel Recovery Plan e, in particolare, il ruolo attuale e futuro del medico di medicina generale.

“L’articolo di Milena Gabanelli nella rubrica DataRoom pubblicata come ogni lunedì sul Corriere della Sera e replicata nel TG LA7 contiene alcuni gravi giudizi sul ruolo dei medici di medicina generale e allo stesso tempo certifica che il PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) cambierà il volto del Servizio Sanitario Nazionale e dei medici di famiglia. Avevamo già rilevato questo cambiamento in più sedi” così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani in una dichiarazione, interviene nel dibattito sollevato dalla giornalista Gabanelli.
 

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Il Recovery Fund cambia la Sanità. Ecco perchè i medici di base devono diventare dipendenti

“Occorre adesso dopo gli annunci che tutti gli attori siano convolti in un percorso partecipato per tutti gli ambiti che prevede la Missione 6 Salute del PNRR a partire dalla medicina di prossimità. Considerando che il punto centrale della Missione Salute del PNRR è quello che prevede le Case di Comunità; l’obiettivo è quello di realizzare entro il 2026 una Casa della Comunità ogni 24.500 abitanti: si punta a realizzare 2.564 nuove Case della Comunità per prendere in carico 8 milioni circa di pazienti cronici mono-patologici e 5 milioni circa di pazienti cronici multi-patologici. Questo modello organizzativo, che coinvolge la medicina generale, con tutti i suoi compiti ad oggi riconosciuti e tutta la rete territoriale dell’assistenza, ha molte criticità e troppe similitudini con le Case della Salute che già hanno visto risultati scadenti in termini di obiettivi di risultato, nei dati pubblicati da Agenas nel 2012. Non vorremmo che il PNRR si rivelasse, per quanto riguarda la sanità, un solo un gigantesco piano di edilizia sanitaria per la costruzione delle sedi delle Case di comunità”.
“Avevamo già segnalato, nell’audizione di gennaio scorso presso la Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati come quest’ultimo anno abbia evidenziato quanto sia urgente riformare il nostro sistema sanitario; il nostro SSN è giunto alla prova del Covid manifestando elementi di relativa debolezza rispetto ai principali partner europei. Abbiamo registrato nel 2020 un numero elevato, elevatissimo di medici morti, se confrontato con quello degli altri paesi europei e questo vuol dire che nella rete organizzativa sanitaria qualcosa non ha funzionato e non sta funzionando.
La tenuta e la risposta del SSN è stata solo dovuta alla professionalità degli operatori sanitari e dei medici che non si sono tirati indietro, nonostante la condizione lavorativa precaria, la mancanza di DPI e la scarsità di personale. Di fronte alla pandemia il Paese si è trovato impreparato perché il piano nazionale dell’emergenza era fermo da 10 anni, e negli ultimi 20 anni si è continuato a tagliare nella sanità”.

“Per questo è ingeneroso mettere sul banco degli imputati i professionisti sanitari. I medici di medicina generale sono stati in prima linea in questa pandemia, altro che passacarte come impropriamente li definisce la Gabanelli; non sappiamo di passacarte morti, ma di medici di medicina generale (più della metà dei medici deceduti) i cui familiari aspettano ancora un risarcimento.
Occorre, da subito, rimettere al centro dell’agenda politica l’importanza della integrazione della medicina generale nella medicina del territorio con misure efficaci e interventi legislativi e anche contrattuali funzionali allo scopo”.
“Per queste ragioni auspichiamo, con una richiesta al Ministro della Salute, la riapertura di un tavolo di confronto sindacale sulla medicina generale e in relazione alle Case di Comunità, che coinvolga la medicina generale, con tutti i suoi compiti ad oggi riconosciuti e tutta la rete territoriale dell’assistenza. Chiediamo che con il PNRR s’inauguri un nuovo rapporto di relazioni sindacali che consenta un confronto preventivo rispetto alle scelte operative che il Governo intende adottare per la salute e per la medicina, al fine realizzare le condizioni per delineare un percorso comune, tra le parti, per affrontare le riforme annunciate nel PNRR, evitando, in questo modo, inesattezze e semplificazioni giornalistiche” conclude Onotri.
 

Fonte: Ufficio Stampa Sindacato Medici Italiani. DataRoom della Gabanelli – PNRR e medici di medicina generale. 26/05/2021