Gli effetti cardioprotettivi del pirfenidone

Il pirfenidone, una piccola molecola approvata dalla FDA per il trattamento della fibrosi polmonare idiopatica, esercita effetti benefici sul cuore attraverso un meccanismo potenzialmente unico che comporta la modulazione immunitaria della risposta dei linfociti cardiaci B alle lesioni tissutali. il trattamento con pirfenidone potrebbe ridurre significativamente il rimodellamento cardiaco.

La modulazione di sottoinsiemi di linfociti B migliora la funzione cardiaca dopo lesioni acute

Il pirfenidone, una piccola molecola approvata dalla FDA per il trattamento della fibrosi polmonare idiopatica, esercita effetti benefici sul cuore attraverso un meccanismo potenzialmente unico che comporta la modulazione immunitaria della risposta dei linfociti cardiaci B alle lesioni tissutali.  il trattamento con pirfenidone potrebbe ridurre significativamente il rimodellamento cardiaco.
   
Una lesione miocardica può innescare una complessa serie di risposte infiammatorie che si traducono nel reclutamento e nell’attivazione di cellule del sistema immunitario. Questa rapida reazione infiammatoria regola una serie di risposte citoprotettive e/o riparative che determinano nel cuore adattamenti allo stress ambientale. Tuttavia, questa stessa risposta infiammatoria spesso provoca ulteriori danni al miocardio, che possono portare al rimodellamento del ventricolo sinistro con conseguente progressiva disfunzione. Al momento non esistono terapie immunomodulanti per il trattamento delle lesioni miocardiche acute.

Un recente studio condotto dal team del Dr. Luigi Adamo della Washington University di Saint Louis ha provato a dimostrare i benefici del pirfenidone nelle lesioni cardiache. Il pirfenidone è un farmaco relativamente nuovo, attivo per via orale, il cui meccanismo d'azione non è pienamente compreso. È stato classificato tra gli immunosoppressori, con proprietà antifibrotiche e antinfiammatorie. Attualmente è approvato dalla FDA per il trattamento della fibrosi polmonare idiopatica.
Lo studio è nato dalla constatazione che il pirfenidone ha già dimostrato di essere protettivo per il cuore in una serie di diversi modelli sperimentali di lesioni cardiache (tra cui la coartazione aortica, la cardiomiopatia associata a distrofia muscolare di Duchenne, la cardiomiopatia associata a diabete, la cardiomiopatia indotta da tachicardia, l’infarto del miocardio). Avendo notato che il pirfenidone aveva una serie di diverse proprietà immunomodulatorie, si è cercato di determinare se ne avesse anche nei confronti della risposta infiammatoria dopo lesione cardiaca acuta.

Utilizzando due diversi modelli in vivo di lesioni miocardiche acute, lo studio ha dimostrato che il pirfenidone ha effetti benefici sul cuore attraverso un meccanismo dipendente dai linfociti B cardiaci. I cuori murini sani contenevano in partenza una numerosa popolazione di linfociti B. In risposta al danno tissutale, si è registrato un aumento di neutrofili, monociti e macrofagi, nonché di linfociti B. Il trattamento con pirfenidone non ha avuto effetti sul numero di neutrofili, monociti e macrofagi, ma ha diminuito i linfociti B. Considerato che, come suggerisce la letteratura, i linfociti B svolgono un ruolo importante nel rimodellamento cronico del ventricolo sinistro a seguito di lesioni cardiache (anche se i meccanismi specifici non sono stati completamente identificati), la possibilità di modularne la risposta apre scenari nuovi.


Fonte: Adamo L, Staloch LJ, Rocha-Resende C, Matkovich SJ, Jiang W, Bajpai G, Weinheimer CJ, Kovacs A, Schilling JD, Barger PM, Bhattacharya D, Mann DL. Modulation of subsets of cardiac B lymphocytes improves cardiac function after acute injury. JCI Insight. 2018 Jun 7;3(11). pii: 120137. doi: 10.1172/jci.insight.120137.