Gli studenti di medicina e la depressione

Gli studenti di medicina hanno tassi più alti di depressione, di pensieri suicidi e di burnout rispetto alla popolazione generale. La natura dell'educazione medica sembra contribuire a questa disparità. In un articolo pubblicato sul NEJM si descrive l’esempio virtuoso dell’Università di Pittsburgh.

L’Università di Pittsburgh ha attivato un team di assistenza psicologica

Gli studenti di medicina hanno tassi più alti di depressione, di pensieri suicidi e di burnout rispetto alla popolazione generale. La natura dell'educazione medica sembra contribuire a questa disparità. In un articolo pubblicato sul The New England Journal of Medicine si descrive l’esempio virtuoso dell’Università di Pittsburgh, che sta affrontando il problema con un team dedicato.

I dati dicono che circa la metà degli studenti di medicina sperimenta il burnout e il 10% segnala di aver pensato al suicidio durante la scuola di medicina. Indagini descrittive che documentano la portata di questo problema sono spesso integrate da drammatiche narrazioni personali. Questo sta spingendo le scuole di medicina a fare tutto il possibile al fine di soddisfare i bisogni di assistenza psicologica dei propri studenti.
Sebbene siano state pubblicate nel 1992, le Recommendations Regarding Health Services for Medical Students della Association of American Medical Colleges sono ancora attuali. Includono una guida sulle politiche relative alla salute mentale. Tuttavia, spesso la mancanza di risorse impedisce alle scuole di attuare efficacemente queste raccomandazioni. Le scuole di medicina che investono in quest’ambito generalmente si affidano a centri di consulenza universitari, fornitori di comunità e docenti universitari di psichiatria. Sebbene questi approcci funzionino abbastanza bene sulla carta, gli studenti s’imbattono poi in problemi che impediscono loro un’efficace fruizione dei servizi. I più frequenti sono: lunghi tempi di attesa, questioni assicurative, preoccupazioni circa le possibili conseguenze sul proprio curriculum.  Da non sottovalutare la paura di portare il marchio della malattia psichiatrica e la mancanza di tempo.

Presso la scuola di medicina della University of Pittsburgh è stato attivato un team dedicato. Questo gruppo di lavoro è pagato dall’università e ha l’obiettivo di fornire assistenza psicologica/psichiatrica agli studenti.  L’incontro fra il team di assistenza psicologica e gli studenti avviene già al primo anno, durante l'orientamento. Per risolvere le criticità conosciute sono stati presi diversi accorgimenti. Gli studenti vengono visitati entro 5 giorni dalla richiesta di contatto. Per soddisfare gli orari degli studenti di medicina, vengono anche forniti video-appuntamenti serali e nei weekend. La comunicazione viene condotta frequentemente via email, soprattutto per monitorare i progressi. Tutte le cure sono fornite gratuitamente e la fatturazione è anonima, cosa che riduce le preoccupazioni degli studenti in merito allo stigma sociale e ai futuri rapporti con le compagnie assicurative. Le note terapeutiche sono archiviate in una cartella clinica elettronica protetta, distinta dalla cartella clinica elettronica dell'ospedale universitario, riducendo ulteriormente le preoccupazioni in merito alla riservatezza.

Durante l'anno accademico 2016-2017, il 16% degli studenti ha consultato lo psicologo. Gli autori dell’articolo concludono invitando le scuole di medicina ad agire, magari prendendo spunto dal modello proposto dall’università di Pittsburgh.

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Fonte: Karp JF, Levine AS. Mental Health Services for Medical Students - Time to Act. N Engl J Med. 2018 Sep 27;379(13):1196-1198. doi: 10.1056/NEJMp1803970.