Il carico allostatico nel trapianto di rene

La ricerca condotta dall'Università di Glasgow e pubblicata su Aging Cell, basata su uno studio primo nel suo genere, può ora spiegare perché il carico allostatico si sviluppa a livello molecolare e cellulare, come influenza la funzione fisiologica e il ruolo dei fattori legati all’età.

Alcuni reni sono predisposti a non sopportare lo stress di un trapianto

La ricerca condotta dall'Università di Glasgow e pubblicata su Aging Cell, basata su uno studio primo nel suo genere, può ora spiegare perché il carico allostatico si sviluppa a livello molecolare e cellulare, come influenza la funzione fisiologica e il ruolo dei fattori legati all’età.

L’espressione carico allostatico venne introdotta per definire il prezzo che il nostro organismo paga per adattarsi alle condizioni mutevoli che affronta. I sistemi allostatici (adattativi) permettono all’organismo di adeguarsi alle situazioni di vita vissute modificando alcuni parametri interni allo scopo di mantenere le funzioni dei singoli organi ed apparati. Tale capacità di mantenere la stabilità attraverso il cambiamento è chiamata allostasi. Il carico allostatico può quindi essere considerato come una sorta di usura del corpo, che si accumula quando un individuo è esposto a stress ripetuti o cronici. Riflette il peso dello stile di vita e degli eventi della vita.

Uno studio recente ha scoperto una vera e propria firma molecolare del carico allostatico nei reni. La scoperta potrebbe aiutare i medici a capire perché alcuni trapianti di rene non funzionano come previsto. Nella ricerca si sono studiati reni trapiantati che hanno manifestato ritardo nella ripresa funzionale post-trapianto (delayed graft function o DGF). I reni che hanno presentato DGF si sono rivelati predisposti a mostrare una maggiore risposta allo stress da trapianto e ad impiegare più tempo per superarlo. Il team ha dimostrato che la predisposizione esiste a livello molecolare. Le caratteristiche molecolari devono ancora essere completamente chiarite. Lo studio ha però già determinato una firma molecolare per la perdita di resilienza e compromissione della funzione fisiologica. I reni studiati mostravano una maggiore entità di cambiamento nei geni chiave, ed elevata espressione delle caratteristiche dell'invecchiamento, in accordo con l'aumento del carico allostatico.

Secondo gli autori i risultati dello studio sono importanti perché, non solo identificano il motivo per cui alcuni trapianti di rene non vanno a buon fine nonostante le buone premesse, ma perché dimostrano che la funzione fisiologica dell’organo è influenzata non solo dall’età biologica, ma anche dal suo stato di usura. Utilizzando il set di geni di questo studio per identificare gli organi meno resistenti prima del trapianto, lo stress da trapianto potrebbe essere ridotto e i risultati migliorati.


Fonte: McGuinness D, Mohammed S, Monaghan L, Wilson PA, Kingsmore DB, Shapter O, Stevenson KS, Coley SM, Devey L, Kirkpatrick RB, Shiels PG. A molecular signature for delayed graft function. Aging Cell. 2018 Aug 9:e12825. doi: 10.1111/acel.12825.