Il medico che lavora troppo non fa il bene di nessuno

Il burnout e l'insoddisfazione sul lavoro tra gli operatori sanitari sono in aumento. Nonostante la crescente preoccupazione, i metodi validati per misurare l’equilibrio tra vita privata e vita lavorativa nel settore sanitario sono limitati.

Uno studio introduce un metodo per misurare i livelli di burnout in ambito sanitario

Il burnout e l'insoddisfazione sul lavoro tra gli operatori sanitari sono in aumento. Nonostante la crescente preoccupazione, i metodi validati per misurare l’equilibrio tra vita privata e vita lavorativa nel settore sanitario sono limitati. Una valutazione di specifiche frequenze comportamentali ne consentirebbe una quantificazione breve, specifica, diagnostica, replicabile e attuabile.

Chi lavora in ambito sanitario spesso è costretto a mettere la vita privata in secondo piano. Spesso i tanti sacrifici possono rendono difficile mantenere un sano equilibrio tra la vita privata e la vita lavorativa (Work-Life Integration, WLI).  Il lavoro in ambito sanitario ha diversi aspetti positivi e gratificanti. Tuttavia, l’eccessivo impiego di tempo, i sistemi sanitari poco funzionali, gli incentivi non adeguati possono annullare gli aspetti positivi e determinare conseguenze personali negative e mancato equilibrio tra vita privata e lavoro può portare a problemi di famiglia e di salute. Oggi c’è una crescente preoccupazione per le esperienze psicosociali che vivono gli operatori sanitari contemporanei, poiché il burnout e l'insoddisfazione per il mancato equilibrio tra sfera privata e lavoro continuano a crescere.

Un recente studio ha introdotto un metodo di misurazione dell’equilibrio tra vita personale e vita lavorativa (WLI). La work-life climate scale valuta la frequenza di comportamenti quali ad esempio il salto dei pasti, l’arrivare a casa tardi dal lavoro, i cambi di programma personali per andare incontro alle esigenze del lavoro. Secondo i ricercatori, misurando la frequenza di questi comportamenti si riesce a definire il livello di WLI. In passato, invece, chi si è occupato di burnout si è limitato a valutare semplicemente la quantità di tempo che il lavoro lascia per la vita personale/familiare. Secondo lo studio, la valutazione di multipli comportamenti consente una misurazione più oggettiva, permettendo una migliore diagnosi e consentendo interventi più mirati.
Lo studio trasversale ha considerato dati raccolti nel maggio 2016 tramite un’indagine fra 10.627 operatori sanitari facenti parte di 440 ambienti di lavoro diversi all'interno di sette strutture della costa orientale degli Stati Uniti. Gli ambienti di lavoro comprendevano unità di terapia intensiva, unità di degenza, cliniche ambulatoriali, farmacie, laboratori clinici e gruppi di assistenza domiciliare e hospice.
I medici hanno riportato il WLI mediamente più basso tra gli operatori sanitari intervistati. Meno del 45% dei medici in formazione ha segnalato un buon WLI, ma il burnout e l'insoddisfazione professionale sono presenti in tutte le fasi della carriera.

Uno dei risultati più interessanti di questa ampia e diversificata indagine è la coerenza dei dati all’interno del medesimo gruppo di lavoro. La work-life climate scale ha riportato valori molto simili tra operatori con lo stesso ruolo e che lavorano nello stesso gruppo. Il WLI è quindi molto legato all’ambiente di lavoro. Questa è una nuova scoperta, dato che la questione è sempre stata considerata in termini di differenze individuali piuttosto che in termini di norme di gruppo. I risultati dello studio invece indicano che in merito alla problematica casa-lavoro, la risposta di un soggetto è predittiva della risposta di un altro membro casuale dello stesso ambiente di lavoro.
Un altro spunto interessante riguarda la radicata credenza che se si dedica poco tempo alla sfera personale e ci si concentra su quella lavorativa, questo determini un beneficio per il paziente. I risultati di questo studio contraddicono questa idea, suggerendo che uno squilibrio tra vita privata e vita lavorativa è un rischio per la sicurezza del paziente. Le norme di sicurezza sono quindi peggiori dove sono più bassi i livelli di WLI. In particolare, gli ambienti di lavoro in cui le persone mangiano male, cambiano i piani di lavoro personali e familiari e saltano le pause sono gli stessi ambienti di lavoro con carenze nella sicurezza del paziente e problemi di comunicazione.
Si è poi verificata in tutti gli operatori sanitari un’associazione precisa tra anni di esperienza lavorativa e livelli di WLI. Gli operatori sanitari con meno di 6 mesi di esperienza hanno riportato comportamenti WLI significativamente migliori. Dopo 6 mesi, il WLI era comunemente più basso. Sembra quindi che i nuovi lavoratori, all’inizio della carriera, anziché dare un contributo migliorativo al clima di lavoro, adottino i modelli di comportamento malsani dei colleghi anziani che li circondano.

L'assistenza sanitaria si sta avvicinando a un punto critico, in quanto il burnout professionale è in continuo aumento. Al momento esistono poche evidenze che diano soluzioni per affrontare efficacemente questo problema. Secondo il team di ricerca, questo studio, nonostante i limiti e la necessità di ulteriori indagini, conferma che la work-life climate scale è una metrica affidabile. La valutazione del WLI utilizzando le frequenze comportamentali fornisce metodi concreti per monitorare e migliorare questo problema.


Fonte: Schwartz SP, Adair KC, Bae J, Rehder KJ, Shanafelt TD, Profit J, Sexton JB. Work-life balance behaviours cluster in work settings and relate to burnout and safety culture: a cross-sectional survey analysis. BMJ Qual Saf. 2018 Oct 11. pii: bmjqs-2018-007933. doi: 10.1136/bmjqs-2018-007933.