Il Nobel mancato del Dr. Chagas

Secondo molti esperti la Nazionale di calcio più bella di tutti i tempi fu quella del Brasile del 1982. Nazionale che, tuttavia, non vinse il campionato del mondo. Alcuni considerano che la storia di quella Nazionale e del Dr. Chagas abbiano molte similitudini.

Il dott. Carlos Chagas come la Nazionale di calcio brasiliana del 1982

Secondo molti esperti la Nazionale di calcio più bella di tutti i tempi fu quella del Brasile del 1982. Nazionale che, tuttavia, non vinse il campionato del mondo. Alcuni considerano che la storia di quella Nazionale e del Dr. Chagas abbiano molte similitudini.

La Nazionale di calcio brasiliana del 1982 era talmente bella e completa nel suo modo di giocare che poteva farlo senza schierare un giocatore davanti ai pali della porta. Senza dubbio era la squadra più forte del momento, al punto che la sconfitta da parte dell’Italia e l’eliminazione da quei Mondiali rappresenta per molti sportivi brasiliani una ferita ancora aperta. Il nome di Paolo Rossi, il calciatore italiano che mandò a casa con una tripletta quella squadra è oramai più famoso in Brasile che in Italia, e rappresenta il sinonimo di una sconfitta bruciante, un pò come da noi il termine “Caporetto”.

Una grande scoperta

Il Nobel per la Medicina che i brasiliani reclamano a circa un secolo di distanza è quello del grande infettivologo Carlos Chagas. Chagas era nato nel 1879. Dopo essersi diplomato studiò inizialmente come ingegnere minerario, ma ben presto decise di iscriversi alla Facoltà di Medicina di Rio de Janeiro. Poco dopo la laurea, ottenuta nel 1902, iniziò a lavorare presso l’Istituto di Scienze biologiche guidato dall’epidemiologo Osvaldo Cruz (1872-1917). Nel 1909, fu inviato dall’Istituto nella piccola città di Lassance, vicino al fiume São Francisco, per combattere un focolaio di malaria tra i lavoratori di una nuova ferrovia nella città di Belém in Amazzonia.
Egli installò un piccolo laboratorio all’interno di un vagone ferroviario, dove iniziò a studiare una serie di zanzare che trasmettevano malattie. Raccogliendo sangue da una piccola scimmia e analizzando i contenuti al microscopio, lo scienziato scoprì un nuovo tipo di protozoo. Dopo ulteriori analisi, il Dr. Chagas confermò che si trattava di una specie sconosciuta di microrganismo e lo chiamò Trypanosoma Cruzi, con un omaggio di eponimia verso il suo maestro Oswaldo Cruz.
Durante la sua permanenza a Lassance, fu anche avvisato da un ingegnere della presenza di un insetto che feriva i volti delle persone mentre dormivano. Era il “Triatoma infestans”, popolarmente conosciuto come “il barbiere”. Da questa osservazione sul campo, Chagas ha iniziato a sospettare la relazione tra l’insetto, il protozoo e una possibile infezione causata dal microrganismo. Dopo una serie di studi, egli fu in grado di confermare il legame tra queste componenti.

Intuizioni complete

Le intuizioni di Chagas erano belle e complete, proprio come la nazionale di calcio brasiliana del 1982. Egli è l’unico scienziato nella storia della medicina a descrivere appieno il ciclo di una malattia: l’agente causale (il protozoo Trypanosoma cruzi), il vettore (la “zanzara barbiere”), gli ospiti (l’essere umano e altri animali), le manifestazioni cliniche (sintomi quali il deterioramento del muscolo miocardico e la conseguente insufficienza cardiaca) e l’epidemiologia (numero di persone colpite). Una scoperta così grande e completa avrebbe meritato dunque il premio più prestigioso: il Premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia.
Ma anche Carlos Chagas incontrò il suo Paolo Rossi, e ciò accadde per due volte. La prima volta accadde nel 1913 allorché gli fu preferito il francese Charles Robert Richet per la scoperta del fenomeno dell’anafilassi. Chagas fu nominato una seconda volta, nel 1921. In questo caso la sconfitta fu ancora più bruciante; infatti in quell’anno il Nobel non venne assegnato.

Il Nobel mancato

Chi fu il Paolo Rossi del povero Chagas? Secondo molti storici, coloro che impedirono allo scienziato brasiliano di conseguire il Nobel furono alcuni colleghi connazionali appartenenti all’Accademia delle Scienze, ostili alle sue idee scientifiche, che avrebbero influenzato in maniera negativa sulla decisione finale riguardo all’assegnazione del premio. Alcuni specialisti brasiliani, infatti, smentirono l’esistenza della malattia e quando vennero confermate le scoperte di Chagas, nel 1934, lui se n’era già andato a causa di un infarto.
Tornando alla metafora calcistica, che dire di questa mancata vittoria del Nobel da parte dello scienziato brasiliano? Probabilmente possiamo dire che questo Nobel non vinto brucia di più della sconfitta del 1982, semplicemente perché in termini calcistici, i brasiliani possono consolarsi pensando ai 5 mondiali vinti, ma da punto di vista medico non hanno altri Nobel alternativi da poter esibire. A parte il fatto che il premio Nobel per la Medicina del 1960, Peter Brian Medawar, era nato a Rio de Janeiro. Ma Medawar fu presto naturalizzato inglese, come accade ai calciatori oriundi. E gli oriundi, si sa, non fanno testo dal punto di vista della Nazionale …



Fonte: Storia della medicina - www.storiadellamedicina.net.