Infodemia, una complicanza della pandemia di COVID-19

La pandemia di COVID-19 sta segnando corpi e anime, ma non solo. Sta scuotendo anche il pensiero e le opinioni. Da settimane la società nel suo complesso, e la professione medica in particolare, sono bersagliate da una disinformazione costante e aggressiva.

NewsGuard lancia HealthGuard, un nuovo strumento per proteggersi dalla disinformazione in ambito medico

La pandemia di COVID-19 sta segnando corpi e anime, ma non solo. Sta scuotendo anche il pensiero e le opinioni. Da settimane la società nel suo complesso, e la professione medica in particolare, sono bersagliate da una disinformazione costante e aggressiva. Da una parte ci sono medici e scienziati famosi che vengono molestati e minacciati sui social network. Dall’altra ci sono personalità dubbie e siti web ostili alle istituzioni in cerca di notorietà.

Le fake news e l’infodemia

"Quando Conte telefona a Bill Gates sulle nostre spalle, prendendo 140 milioni, decide di iniettarci il mercurio nelle nostre vene e col 5G diventeremo dei piccoli robot. Se tu vuoi ammazzarmi, basta alzare la temperatura del mio corpo e io muoio. Perché gli va, così". Durante una manifestazione degli scorsi giorni a Roma, questo è stato urlato al megafono da una attivista del movimento gilet arancioni.

Una pandemia, nessuna terapia, nessun vaccino, poca conoscenza e troppe polemiche tra i vari addetti ai lavori. Il terreno di coltura ideale per le cure miracolose. Negli Stati Uniti, dove c'è un grandissimo numero di siti dedicati alla salute, GreenMedInfo.com ha sostenuto l'uso della vitamina C per prevenire la COVID-19. Altri hanno raccomandato come terapia la soluzione minerale Miracle Mineral Solution a base di diossido di cloro. Il televangelista Jim Bakker ha mostrato il suo prodotto miracoloso a base di argento colloidale. Il direttore dell'American National Center for Complementary and Integrative Medicine si è esposto per avvertire del pericolo di queste sostanze e per sottolineare che nessun trattamento a base di erbe ha mostrato alcun effetto preventivo o curativo contro la COVID-19.
Quanto alle teorie complottiste, solitamente incentrate su questioni politiche, va detto che in questa pandemia hanno trovato terreno fertile per attaccare le istituzioni. Molti siti hanno scoperto un improvviso interesse per le questioni mediche, riciclando vecchie bufale. Il 5G era responsabile del cancro, ora è la causa della COVID-19.
Negli Stati Uniti, su 4.000 siti di informazione analizzati da Newsguard, uno su dieci pubblica informazioni errate relative alla salute. In Italia il 20% della popolazione crede alla creazione artificiale della pandemia. Per quanto riguarda il vaccino, ancor prima che esista, viene presentato come un tentativo deliberato di avvelenare l'umanità. Se le bufale mediche minacciano la salute pubblica, le false notizie attaccano la democrazia.

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Cospirazioni, accuse, falsi rimedi.. Quando non uccide, la disinformazione mina la fiducia nella professione medica. "Non stiamo solo combattendo una pandemia, stiamo combattendo un'infestazione. Le fake news si diffondono più velocemente del virus e sono altrettanto pericolose", ha affermato il direttore generale dell'OMS.

Fact-checking: troppo poco, troppo tardi

Zero Hedge, un blog politico e finanziario che ha condiviso la storia "Il Coronavirus è un'arma biologica rubata in Canada" ha avuto 2,1 milioni di contatti sui social media in 90 giorni.
Nello stesso periodo, il sito dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC, Agenzia Federale per la Salute Pubblica degli Stati Uniti) ne contava solo 175.000. Un risultato comunque migliore del sito web dell'OMS con le sue 25.000 interazioni3.
Informazioni affidabili sono affogate in un flusso continuo di notizie false che il fact-checking non può arginare. Tra gennaio e marzo 2020, il numero di analisi in lingua inglese è aumentato del 900%. Nonostante gli sforzi, le agenzie di stampa come AFP e Reuters possono verificare solo una parte limitata di queste fake news. Soprattutto, è sempre troppo tardi: le fake news sono già state pubblicate sui social network.  

I super-diffusori di fake news

Cosa hanno in comune Tom La Ruffa (lottatore professionista francese), Alessandro Meluzzi (psichiatra ed ex-parlamentare di Forza Italia) e Compact-Magazin (rivista tedesca anti-migranti)? Tutti e tre sono tra i 16 gli account Twitter europei segnalati da NewsGuard. Alcuni avrebbero diffuso teorie di cospirazione legate alla pandemia, altri avrebbero falsificato le notizie.

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Ognuno di questi “super-diffusori” ha almeno 20.000 followers, e i 16 account insieme ammontano a 616.000 in Germania, Francia e Italia. Nessuno dei tweet in questione è stato segnalato o rimosso da Twitter, e questi account sono ancora attivi. Quello che hanno in comune è che la maggior parte di questi account avevano già pubblicato notizie dubbie sull'11 settembre, sul presunto legame tra i vaccini e l'autismo o la guerra in Siria.
Tra gli account italiani segnalati da NewsGuard ci sono quello del sito ByoBlu.com del blogger Claudio Messora e quello di Patrizia Rametta, coordinatrice regionale della Lega in Sicilia.
L'indagine è disponibile qui: Monitoraggio della diffusione via Twitter della disinformazione sul COVID-19 in Europa.

Il pre-bunking

Poiché il processo di demistificazione ha i suoi limiti e non riesce a limitare la diffusione di fake news, l’ideale sarebbe un’azione di pre-bunking: avvisare l'utente di Internet a monte, segnalare i siti che hanno già trasmesso informazioni errate o gli account che diffondono le notizie di questi siti. Ciò è tanto più efficace in quanto almeno il 75% di questi siti sono "recidivi" in quanto a disinformazione.
NewsGuard è una start-up fondata nel 2018 da giornalisti esperti. Si è posta l'obiettivo di etichettare i siti di informazione in cinque paesi (Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Francia e Italia). I suoi giornalisti ed esperti analizzano i media più influenti, i siti di notizie e i blog specializzati, quelli che generano cumulativamente il 95% dell'interazione totale (contenuti condivisi, "piaciuti", commentati...).
Ogni sito viene valutato secondo nove criteri, tra cui la pubblicazione di informazioni false, la correzione a posteriori degli errori, la presenza di titoli fuorvianti o di pubblicità occulta. Vengono inoltre vagliate informazioni sull'identità dei gestori del sito, sul suo finanziamento o sulla sua appartenenza a un gruppo.
Ai siti viene quindi assegnato un punteggio di affidabilità da 0 a 100 e nell'estensione del browser viene visualizzata una bandiera rossa o verde. L'utente Internet ha inoltre accesso ad una scheda dettagliata - modellata come una comune etichetta nutrizionale - che specifica l'identità e la biografia del giornalista "investigativo", la metodologia, i risultati dettagliati dell'analisi, ecc.
Questo lavoro obbedisce alle regole del giornalismo, prima fra tutte la raccolta di dichiarazioni. Prima di esprimere un parere sfavorevole, NewsGuard chiede ulteriori spiegazioni ai responsabili del sito. Anche i loro commenti sono pubblicati. Se si rifiutano di rispondere, questo viene menzionato. La valutazione viene rinnovata per ogni sito ogni 3 o 4 mesi. Sondaggio, analisi, diritto di risposta; siamo lontani dal lavoro di un algoritmo.
Trasparenza è la parola d'ordine di NewsGuard.

HealthGuard

Dal 2019, NewsGuard si interessa da vicino al delicato settore della salute. E a ragione: il 37% dei siti classificati come "rossi" sono principalmente focalizzati su temi di salute. La start-up ha anche creato sul suo sito una pagina dedicata alla pandemia. Vi sono elencati i siti che hanno diffuso informazioni false sulla COVID-19 e i dieci miti più comuni. Questo lavoro è stato elogiato dalla FNOMCEO.   
Oggi i pazienti si presentano spesso davanti al loro medico con “certezze” lette su Internet. Come possono essere avvertiti dell'affidabilità dei siti che visitano? A tal fine, NewsGuard ha creato HealthGuard, un'estensione del browser progettata specificamente per i contenuti relativi alla salute.
HealthGuard riprende le valutazioni di NewsGuard, ma su uno spettro più ristretto. Vengono analizzati anche i siti sanitari più di nicchia, quelli che generano poche interazioni.
Oltre a questo continuo monitoraggio, HealthGuard fornisce materiale didattico per aiutare i medici in questo nuovo e necessario lavoro di alfabetizzazione mediatica. Le istituzioni sanitarie e gli studi medici potranno accedere a video, articoli, brochure e quiz educativi da diffondere sui propri siti. Gli argomenti includono "Vaccini - Separare il fatto dalla finzione", "Rimedi veri o falsi?" o "Quali sono i rischi di affidarsi ad un motore di ricerca per una consulenza medica?”.

 


Fonte: Blanquart B. Fakenews, fakemed: un outil pour alerter les patients. Esanum.fr. 02/06/2020