La RCP durante la pandemia di COVID-19

Italian Resuscitation Council ha tradotto un aggiornamento delle linee guida per la rianimazione cardiopolmonare reso necessario dalle esigenze imposte dall’attuale pandemia di COVID-19.

Aggiornamento delle Linee Guida per la Rianimazione Cardiopolmonare durante la pandemia COVID-19

Italian Resuscitation Council, che rappresenta l’articolazione italiana di European Resuscitation Council ed è parte integrante della sua comunità scientifica, ha tradotto un aggiornamento delle linee guida per la rianimazione cardiopolmonare reso necessario dalle esigenze imposte dall’attuale pandemia di COVID-19.

In un comunicato stampa Italian Resuscitation Council (IRC) esprime la sua posizione in merito alle procedure di rianimazione cardiopolmonare da seguire in caso di arresto cardiaco durante la pandemia di COVID-19. “Da giorni stiamo leggendo su varie testate giornalistiche e social media una serie di notizie false e pericolose circa una presunta regola che sosterrebbe, di fronte a un paziente annegato e in arresto cardiaco, di eseguire una rianimazione cardiopolmonare con le sole compressioni toraciche, evitando le ventilazioni di soccorso, per escludere un possibile contagio da SARS-COV-2. In alcuni articoli, si fa addirittura riferimento alle Linee Guida della nostra Società scientifica” si legge nel comunicato stampa. IRC si dissocia fermamente da quanto riportato sui media e invita tutti a prestare molta attenzione alla disinformazione che sta circolando.

IRC, infatti, ha rilasciato il 13 maggio 2020 la traduzione italiana, con relative integrazioni specifiche, delle Linee Guida European Resuscitation Council (ERC) per la Rianimazione Cardiopolmonare durante pandemia COVID-19, nelle quali ribadisce l’importanza delle ventilazioni di soccorso in caso di arresto cardiaco di natura asfittica.
L’aggiornamento delle linee guida si è reso necessario per adeguare le procedure di rianimazione cardiopolmonare alle esigenze imposte dall’attuale pandemia di COVID-19. Le principali modifiche proposte riguardano la necessità di ridurre il rischio di esposizione al virus per i soccorritori, il loro conseguente contagio e la diffusione ulteriore della malattia e costituiscono un’estensione del principio generale di sicurezza già presente in tutti i protocolli di gestione delle emergenze.
La pandemia da COVID-19 è un evento nuovo sia dal punto di vista medico che sociale e pertanto le conoscenze a disposizione sono ancora limitate e incomplete anche se in rapida evoluzione. Pertanto, la maggior parte delle raccomandazioni si basano su evidenze molto limitate, di bassa qualità e spesso indirette. Come consigliato ripetutamente dagli autori delle linee guida di European Resuscitation Council, queste raccomandazioni vanno sempre adattate al contesto nazionale e locale, sulla base della situazione epidemiologica ed organizzativa della specifica area geografica e sociale e della continua rivalutazione dei rischi e dei benefici.

Riguardo al caso specifico sul soccorso e rianimazione cardiopolmonare nel paziente annegato, IRC, nelle sue Linee Guida, ribadisce che “In caso di arresto cardiaco è necessario ricordare che la fisiopatologia dell’arresto cardiaco da annegamento è asfittica e difficilmente il quadro di arresto cardiaco risponderà agli altri trattamenti in assenza di ossigenazione. Pertanto, in ogni vittima di arresto cardiaco in cui la causa plausibile sia l’annegamento, IRC suggerisce fortemente di tentare le ventilazioni di soccorso.” Nel documento vengono successivamente fornite informazioni dettagliate sulla tecnica di esecuzione delle ventilazioni di soccorso, sulla protezione del soccorritore, sui DPI (dispositivi di protezione individuale) e sulla dotazione che ogni bagnino, o persona che ricopre un ruolo che la obbliga a prestare soccorso, dovrebbe avere a disposizione.

 


Fonte: IRC. Linee Guida per la Rianimazione Cardiopolmonare durante pandemia COVID-19: attenzione a notizie parziali, superficiali o palesemente false! 14 maggio 2020