L’appendicectomia e il rischio di ammalarsi di Parkinson

Secondo uno studio pubblicato su Science Translational Medicine la rimozione dell'appendice può ridurre il rischio di sviluppare la malattia di Parkinson. Un team di ricercatori ha identificato un legame tra l'intervento chirurgico e la malattia neurodegenerativa studiando i dati di 1,6 milioni di svedesi.

L’appendice vermiforme presenta accumuli di aggregati di α-sinucleina

Secondo uno studio pubblicato su Science Translational Medicine la rimozione dell'appendice può ridurre il rischio di sviluppare la malattia di Parkinson. Un team di ricercatori ha identificato un legame tra l'intervento chirurgico e la malattia neurodegenerativa studiando i dati di 1,6 milioni di svedesi.

Il morbo di Parkinson è diagnosticato clinicamente sulla base dei sintomi motori che risultano dalla perdita progressiva di neuroni dopaminergici nella substantia nigra.  Tuttavia, è ormai riconosciuta essere una malattia multisistemica che coinvolge aspetti motori e non motori, interessando il sistema nervoso centrale e periferico. I disturbi gastrointestinali sono sintomi comuni non motori della malattia di Parkinson, che spesso precedono di anni l'insorgenza dei sintomi motori. È noto che la proteina α-sinucleina mal ripiegata si accumula nelle cellule nervose malate di Parkinson, formando i tipici corpi di Lewy.  Nei pazienti affetti da Parkinson l’α-sinucleina si rileva anche nei neuroni enterici. L'accumulo patogeno di a-sinucleina nel tratto gastrointestinale non solo può contribuire ai sintomi non motori del morbo di Parkinson, ma si ipotizza che possa anche contribuire alla formazione delle aggregazioni a livello cerebrale. Si ipotizza quindi che il tratto gastrointestinale sia la sede in cui origina la malattia.

L'accumulo di a-sinucleina nel tratto gastrointestinale si verifica in risposta ad attivazioni del sistema immunitario. Quindi le regioni che regolarmente interagiscono con agenti patogeni ambientali e con immunosorveglianza potenziata potrebbero avere un rischio maggiore di sviluppare accumuli di α-sinucleina. Sebbene l'appendice sia spesso considerata un organo vestigiale, la sua mucosa ricca di cellule immunitarie potrebbe dunque favorire l’accumulo di α-sinucleina e dare origine alla malattia di Parkinson.
In un recente studio condotto da ricercatori di diversi enti, tra cui il Van Andel Research Institute, la Northwestern University, la Michigan State University e la Lunds Universitets, si è provato ad indagare il ruolo dell’appendice nell’origine del morbo di Parkinson. La ricerca ha analizzato due database epidemiologici differenti, ma complementari. L'analisi ha evidenziato che l'appendicectomia si associa ad un minor rischio di sviluppare il morbo di Parkinson (il rischio si abbassa di circa il 19%) e ad un ritardo dell’età di diagnosi/insorgenza della malattia. Inoltre il team di ricerca ha identificato un'abbondanza di α-sinucleina aggregata in reperti di appendice in pazienti sani.

Secondo gli autori l'appendice potrebbe avere un ruolo nello sviluppo del morbo di Parkinson. Ipotizzano che gli aggregati di a-sinucleina, in particolari condizioni, non vengano rimossi e migrino verso il cervello attraverso il nervo vago. Lo studio retrospettivo presenta numerosi limiti, ma approfondimenti futuri potrebbero modificare radicalmente l’approccio terapeutico alla patologia.


Killinger BA, Madaj Z, Sikora JW, Rey N, Haas AJ, Vepa Y, Lindqvist D, Chen H, Thomas PM, Brundin P, Brundin L, Labrie V. The vermiform appendix impacts the risk of developing Parkinson's disease. Sci Transl Med. 2018 Oct 31;10(465). pii: eaar5280. doi: 10.1126/scitranslmed.aar5280.