Le forme severe di COVID-19 distruggono i polmoni

I casi clinici osservati e i risultati delle autopsie confermano che, in alcuni casi, la COVID-19 può causare danni polmonari talmente gravi che i pazienti necessitano di un trapianto di polmone per sopravvivere.

La COVID-19 può danneggiare i polmoni così gravemente da rendere necessario il trapianto

I casi clinici osservati e i risultati delle autopsie confermano che, in alcuni casi, la COVID-19 può causare danni polmonari talmente gravi che i pazienti necessitano di un trapianto di polmone per sopravvivere.

Ricercatori di Chicago hanno pubblicato recentemente uno studio nel quale riportano le analisi sul tessuto polmonare prelevato da pazienti COVID-19 sottoposti a trapianto di polmone o deceduti a causa della malattia. Hanno scoperto che la COVID-19 può distruggere in modo irreversibile la trama fondamentale dei polmoni, motivo per cui gli organi non possono recuperare la funzionalità. Questo significa che le scelte terapeutiche per un paziente colpito da forma severa di COVID-19 diventano molto limitate.
«Forniamo prove chiare che la COVID-19 in alcuni pazienti può causare danni permanenti al polmone. Per questi pazienti il trapianto di polmoni è l'unica speranza di sopravvivenza», ha detto il Dott. Ankit Bharat, autore principale dello studio. È il direttore del reparto di chirurgia toracica e del programma di trapianto di polmoni del Northwestern Memorial Hospital di Chicago (USA).
Il suo team ha anche scoperto che nel tessuto polmonare dei pazienti COVID-19 con danni irreversibil sono presenti cellule epiteliali KRT17 (keratin 17) aberranti. Queste medesime cellule sono state trovate anche in pazienti con fibrosi polmonare allo stadio terminale.
Ad oggi,  presso il Northwestern Memorial Hospital sono stati sottoposti a trapianto bipolmonare otto pazienti affetti da COVID-19. È la struttura con la maggiore casistica di questo tipo al mondo. I pazienti fino ad oggi hanno mostrato un recupero rapido della funzione respiratoria.
Il Dott. Len Horovitz, uno specialista di malattie dell’apparato respiratorio del Lenox Hill Hospital di New York, si è dichiarato molto preoccupato per il fatto che la COVID-19 possa danneggiare i polmoni in modo così grave da rendere necessario un trattamento riservato a pochissimi pazienti. «Il trapianto di polmoni ha poi le sue intrinseche complicanze», ha aggiunto Horovitz. «Le complicanze dei trapianti comprendono le infezioni virali (magari anche una reinfezione da SARS-CoV-2) o batteriche e il possibile rigetto» ha detto.

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credit: American Association for the Advancement of Science

In un comunicato stampa il Dott. Bharat ha così esposto il possibile meccanismo alla base della distruzione dei polmoni da parte di SARS-CoV-2: «Le cellule progenitrici necessarie per la guarigione devono agire nella zona danneggiata  e per farlo hanno bisogno della struttura di base del polmone, la matrice connettivale. Ma quando questa viene distrutta, le cellule progenitrici non possono essere efficaci e i polmoni sviluppano grandi cavità, il luogo ideale per sviluppare infezioni».
Secondo l'autore senior dello studio, il Prof. Scott Budinger, direttore di pneumologia e di area critica presso il Northwestern, i polmoni attaccati da COVID-19 hanno anche mostrato sorprendenti somiglianze con i polmoni dei pazienti affetti da fibrosi polmonare idiopatica. «Abbiamo scoperto che, come nella fibrosi polmonare, anche nella COVID-19 si ha un reclutamento di monociti all’interno del polmone» ha dichiarato Budinger. «Nel polmone fibrotico, queste cellule promuovono anche la formazione di tessuto cicatriziale. Queste cellule possono essere campionate in modo facile e sicuro e potrebbero anche aiutare a marcare i pazienti che non si riprendono da COVID-19».

Nello studio i ricercatori hanno valutato la sicurezza di esecuzione del trapianto su pazienti affetti da COVID-19. Il trapianto di polmone non ha determinato conseguenze per gli operatori.
Un altro aspetto positivo riportato nello studio è che, nonostante l'uso di farmaci immunosoppressori nei pazienti sottoposti a trapianto, non ci sono state reinfezioni da nuovo coronavirus.
Il team ha anche evidenziato che nei pazienti COVID-19 i cui polmoni sono così danneggiati da necessitare un trapianto di polmoni, l’ECMO può essere usato come bridge al trapianto. Secondo gli autori l'ECMO può essere utilizzato per un periodo di tempo prolungato e lasciare comunque la porta aperta ad un trapianto di polmoni di successo.
L’ultimo trapianto bipolmonare al Northwestern è stato eseguito il Giorno del Ringraziamento. È stato sottoposto a trapianto un paziente che ha trascorso 130 giorni in ECMO. È il più lungo periodo di tempo che un paziente abbia mai trascorso in ECMO prima di un trapianto.
Gli autori sostengono che il trapianto di polmoni vada preso in considerazione per i pazienti che hanno sviluppato una malattia polmonare irreversibile a causa della COVID-19, ma affermano che sono necessari ulteriori studi per determinare i risultati a lungo termine della procedura in questi pazienti.


Fonte: Bharat A, Querrey M, Markov NS, Kim S, Kurihara C, Garza-Castillon R, Manerikar A, Shilatifard A, Tomic R, Politanska Y, Abdala-Valencia H, Yeldandi AV, Lomasney JW, Misharin AV, Budinger GRS. Lung transplantation for patients with severe COVID-19. Sci Transl Med. 2020 Nov 30:eabe4282. doi: 10.1126/scitranslmed.abe4282. Epub ahead of print. PMID: 33257409.