L’intelligenza artificiale renderà la medicina più umana?

Nel suo nuovo libro “Deep Medicine: how Artificial Intelligence can make healthcare human again” Eric Topol, cardiologo, sostiene che l'intelligenza artificiale renderà più umana la medicina e rafforzerà il rapporto medico-paziente. Secondo Topol l’automazione dei processi darà al medico più tempo per i pazienti.

L’intelligenza artificiale potrà regalare al medico più tempo, risorsa preziosa e costosa

Nel suo nuovo libro “Deep Medicine: how Artificial Intelligence can make healthcare human again” Eric Topol, cardiologo, sostiene che l'intelligenza artificiale renderà più umana la medicina e rafforzerà il rapporto medico-paziente. Secondo Topol l’automazione dei processi darà al medico più tempo che potrà essere usato per tornare a concentrarsi sui pazienti.

Nonostante tutte le meraviglie tecnologiche della medicina moderna, l’assistenza sanitaria, con i suoi fax ed i suoi blocchi di appunti, rimane spesso testardamente antiquata. Quest'epoca ormai superata si sta lentamente chiudendo, seppure in ritardo. L’industria tecnologica sta rivoluzionando la medicina con l’intelligenza artificiale. Non è troppo presto, sostiene nel suo nuovo libro il Dr. Eric Topol, cardiologo ed appassionato di medicina digitale.

La visione del dottor Topol del futuro della medicina è ottimistica. Crede che l’intelligenza artificiale sarà particolarmente utile per compiti ripetitivi e soggetti a errori, come l’analisi delle immagini radiologiche, lo studio degli ECG alla ricerca di pattern anomali, la trascrizione dei referti nelle cartelle cliniche. In futuro sarà possibile analizzare velocemente una grande mole di dati per elaborare trattamenti ottimali e migliorare la qualità della vita dei pazienti, nonché per migliorare i flussi di lavoro negli ospedali. In breve, l’intelligenza artificiale è destinata a salvare tempo, vite e denaro.
Al momento si possono solo fare delle ipotesi. Tuttavia l’intelligenza artificiale, finora, ha sempre superato gli umani in precisione. Un domani potrebbe essere in grado di diagnosticare e indicare terapie per una vasta gamma di malattie. Nonostante questo potenziale, secondo il dr. Topol non si dovrebbe mai immaginare di sostituire gli esseri umani. Al contrario, sostiene il Dr. Topol, se l’intelligenza artificiale regalerà tempo ai medici, questo dovrà essere usato per dedicarsi di più ai pazienti. L’intelligenza artificiale potrebbe restituire ai medici la possibilità di concentrarsi sui pazienti.

Il timore di Topol è che l’intelligenza artificiale possa essere usata invece per accelerare quella sorta di catena di montaggio che sembra essere diventata la medicina moderna. La salute infatti fagocita una buona parte della ricchezza nazionale. Nel settore si richiede sempre maggiore produttività, soprattutto da parte dei governi e delle assicurazioni.  In questo contesto cinque minuti spesi a dialogare con un paziente sono costosi e preziosi. L’intelligenza artificiale permetterà anche di potenziare gli strumenti di controllo a disposizione dei manager. L'autonomia del medico sarà inevitabilmente minata, soprattutto, nei sistemi sanitari pubblici, che saranno sempre più costretti a tagliare i costi non necessari.

Topol nel suo libro, ci invita ad immaginare il futuro della medicina con l’intelligenza artificiale, ricordandoci che dobbiamo essere autisti di questo viaggio, non solo passeggeri. Se l’intelligenza artificiale dovrà servire a clinici e pazienti, piuttosto che a contribuenti e monopoli tecnologici, dipenderà da noi.

Per saperne di più: Eric Topol pens book on artificial intelligence in medicine


Fonti: A doctor’s hopes for digital medicine. The Economist. Mar 23rd 2019
Insel TR. How algorithms could bring empathy back to medicine. Nature. 2019 Mar;567(7747):172-173. doi: 10.1038/d41586-019-00708-7