L’omeopatia funziona! Anzi, no

Il mese scorso è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports un articolo che affermava di dimostrare l’efficacia dei trattamenti omeopatici. Lo studio, secondo il team di ricerca guidato dalla farmacologa Chandragouda Patil prova la validità di una terapia omeopatica in grado di alleviare il dolore nei ratti.

Uno studio sull’efficacia dell’omeopatia viene stroncato dalla comunità scientifica italiana

Il mese scorso è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports un articolo che affermava di dimostrare l’efficacia dei trattamenti omeopatici. Lo studio, secondo il team di ricerca guidato dalla farmacologa Chandragouda Patil del RC Patel Institute of Pharmaceutical Education and Research di Dhule, India, prova la validità di una terapia omeopatica in grado di alleviare il dolore nei ratti.

In un recente studio condotto sui ratti, Patil e colleghi riportano che un prodotto omeopatico ricavato diluendo fortemente un estratto di Toxicodendron pubescens, pianta comunemente nota come quercia velenosa atlantica, sia efficace quanto il gabapentin nel ridurre l'infiammazione e le risposte al dolore neuropatico. L’esperimento è stato condotto su cellule in coltura e su animali da laboratorio.
L’articolo costituirebbe una pietra miliare nella storia della medicina, se non fosse che diversi ricercatori hanno messo in dubbio la sua validità. Il dibattito sull’articolo di Scientific Reports si è aperto in tutta la comunità scientifica mondiale, soprattutto in Italia, dove il confronto sull’efficacia dei rimedi omeopatici è molto acceso. A fine settembre 11 associazioni di medicina complementare hanno diramato un comunicato stampa nel quale acclamavano l’efficacia provata dei rimedi omeopatici (leggi qui), ma lo studio indiano ha suscitato subito diverse perplessità.

"O il documento è vero, quindi è di straordinaria importanza, o è falso e dovrebbe essere attentamente esaminato" ha affermato il biologo Enrico Bucci. Nel 2008 Bucci ha fondato Biodigitalvalley, azienda dedicata all’analisi su larga scala dei dati biomedici pubblicati in tutto il mondo. È autore di oltre 70 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali e si dedica a tempo pieno all’analisi delle frodi nelle pubblicazioni scientifiche. Nella sua analisi (un riassunto è disponibile qui) Bucci ha utilizzato il software della sua azienda per rilevare diverse discrepanze che mettono in dubbio non solo le conclusioni dello studio, ma, soprattutto, l’impianto metodologico. Alcuni grafici inseriti nell’articolo, ad esempio, contengono errori di misurazione, mentre per altri sembra sia stato fatto un confuso copia/incolla da differenti esperimenti.
“L’articolo comparso su Scientific Report sull’efficacia di un preparato omeopatico per le neuropatie ha utilizzato uno schema sperimentale che non prevede il controllo in doppio cieco e quindi manca di una regola fondamentale richiesta dalla metodologia scientifica per valutare l’efficacia di un farmaco”, commenta il farmacologo Silvio Garattini, membro del consiglio Superiore della Sanità.

Gli autori dello studio riconoscono alcuni degli errori segnalati, ma confermano le conclusioni generali dello studio. La Dottoressa Patil ha affermato che i risultati dello studio sono preliminari e che non possono ancora essere applicati alle persone, ma spera che lo studio incoraggi altri ricercatori a condurre ulteriori studi clinici sull’omeopatia. Il portavoce di Scientific Reports dice che gli editori stanno esaminando le questioni sollevate.


Fonti: Guglielmi G. Peer-reviewed homeopathy study sparks uproar in Italy. Nature. 2018 Oct;562(7726):173-174. doi: 10.1038/d41586-018-06967-0.
Magar S, Nayak D, Mahajan UB, Patil KR, Shinde SD, Goyal SN, Swaminarayan S, Patil CR, Ojha S, Kundu CN. Ultra-diluted Toxicodendron pubescens attenuates pro-inflammatory cytokines and ROS- mediated neuropathic pain in rats. Sci Rep. 2018 Sep 10;8(1):13562. doi: 10.1038/s41598-018-31971-9.