Oltre il robot Da Vinci

La chirurgia robotica (termine con cui si indica la telemanipolazione computer-assistita) presenta una serie di vantaggi sia per il chirurgo sia per il paziente. Il chirurgo riesce ad operare con maggiore comfort e precisione, il paziente ha minime incisioni, con conseguente diminuzione del dolore post-operatorio e più rapida guarigione.

Un’azienda inglese ha progettato Versius, un nuovo sistema di chirurgia robotica

La chirurgia robotica (termine con cui si indica la telemanipolazione computer-assistita) presenta una serie di vantaggi sia per il chirurgo sia per il paziente. Il chirurgo riesce ad operare con maggiore comfort e precisione, il paziente ha minime incisioni, con conseguente diminuzione del dolore post-operatorio e più rapida guarigione. 

Il campo della chirurgia robotica è dominato dal sistema Da Vinci, realizzato nel 1999 dalla società californiana Intuitive Surgical. I robot Da Vinci sono oggi più di 4.500 in tutto il mondo. Lo scorso giugno in Italia è stato installato il centesimo robot (solo in Lombardia ne sono presenti 22).  Nel Regno Unito i sistemi Da Vinci presenti sono circa 70. Sono utilizzati principalmente per la chirurgia della prostata, della vescica, nella chirurgia addominale e in ginecologia, anche se la loro gamma di operazioni è in espansione. Recentemente sono scaduti i brevetti chiave del sistema Da Vinci, cosa che ha incoraggiato altre aziende ad entrare nel campo della chirurgia robotica.

Un potenziale rivale del sistema Da Vinci è il robot Versius, progettato e costruito a Cambridge. Versius è più piccolo e l'azienda che lo sostiene, CMR Surgical, ritiene che sarà più flessibile e versatile dei robot esistenti, consentendogli di eseguire una più ampia gamma di operazioni. Versius dispone di bracci modulari indipendenti, facili e veloci da installare. Ognuno dei bracci del robot ha giunti flessibili controllabili da un chirurgo seduto ad una console tramite due joystick e uno schermo 3D HD. Versius ha dimensioni ridotte e i suoi bracci sono montati su carrelli individuali, che ne potranno consentirne il trasporto tra sale operatorie e ospedali. La portabilità è un elemento importante di questo progetto, che vuole migliorare rendere questo tipo di chirurgia accessibile ad un numero sempre maggiore di pazienti. “Ci vogliono circa 80 ore per insegnare ad un chirurgo a legare un nodo in profondità nell’addome del paziente con metodica laparoscopica. Per imparare ad usare Versius basta mezz’ora”. Così si è espresso Mark Slack, chirurgo dell'ospedale di Addenbrooke, co-fondatore di CMR Surgical. Attualmente, l'azienda sta lavorando agli studi di convalida necessari per l'approvazione normativa in Europa. Il sistema Versius dovrebbe essere lanciato l'anno prossimo negli ospedali del Regno Unito e dell'Europa continentale.

Secondo Accuray Research, si stima che gli attuali 4 miliardi di dollari di fatturato globale annuo del mercato della chirurgia mini-invasiva robot assistita raggiungeranno i 20 miliardi di dollari entro il 2025.


Fonte: https://cmrsurgical.com/versius