Omeprazolo adiuvante nella terapia della COVID-19?

Un articolo “preprint” evidenzia alcune differenze tra SARS-CoV e SARS-CoV-2 nei meccanismi di infezione. La ricerca esamina anche alcuni farmaci che potrebbero essere candidati alla terapia della COVID-19: il Camostat, il Nafamostat, la aprotinina, l’omeprazolo.

Una ricerca preliminare identifica le potenziali combinazioni di farmaci per il trattamento della COVID-19

Un gruppo di studio ha messo a confronto il virus della SARS e il nuovo coronavirus, responsabile della COVID-19. Nell’articolo “preprint” si evidenziano alcune differenze nell’interazione dei virus con il recettore ACE2 e con l’enzima TMPRSS2. La ricerca esamina anche alcuni farmaci che potrebbero essere candidati alla terapia della COVID-19: il Camostat, il Nafamostat, la aprotinina, l’omeprazolo.

Un team di ricercatori tedeschi e inglesi ha analizzato il nuovo coronavirus. Il lavoro, non ancora revisionato (preprint not been certified by peer review), ha identificato differenze sostanziali tra i due virus. Essi differiscono per il tipo di cellule che possono infettare e per i loro profili di sensibilità ai farmaci. I farmaci attivi contro il virus SARS-CoV non sono sempre efficaci contro il SARS-CoV-2. Secondo gli autori questi due virus strettamente correlati sembrano ancora differire sotto molti aspetti.
L’interazione con i recettori umani ACE2 varia tra il virus della SARS e il nuovo coronavirus. Questo gruppo di ricerca ha esaminato varie linee cellulari umane e la loro suscettibilità all'infezione virale, arrivando a scoprire che certamente la presenza del recettore ACE2 è importante, ma non è l’unico fattore coinvolto nell’infezione. Usando tecniche di bioingegneria hanno rilevato che l’infezione da SARS-CoV-2 non è direttamente correlata solo all’aumento dei livelli di ACE2.
Hanno esaminato anche l’enzima TMPRSS2, coinvolto nel processo di infezione (bersaglio del Camostat, un inibitore della serin proteasi impiegato nel trattamento di alcune forme di cancro). Anche la suscettibilità al virus SARS-CoV-2 non è correlata solo ai livelli di TMPRSS2, come per l’ACE2. Il documento prosegue esaminando il Camostat e un altro farmaco simile, il Nafamostat. In coltura cellulare, entrambi i farmaci sono più attivi contro SARS-CoV-2 rispetto a quanto non lo siano contro il virus della SARS.  Sfortunatamente, le concentrazioni necessarie nel test cellulare sono ancora superiori a quelle che questi farmaci sembrano raggiungere in vivo nelle concentrazioni plasmatiche. Quindi bisogna aspettare ulteriori ricerche per comprendere se possa esserci davvero una qualche efficacia.

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Credits: The University of Tokyo

Il team ha anche esaminato la aprotinina, un inibitore proteasico di origine bovina approvato dalla FDA nel 1993 perché capace di ridurre le perdite ematiche e il fabbisogno emotrasfusionale in corso di chirurgica cardiaca, ma il cui impiego ha vissuto alti e bassi. La aprotinina è stata infatti temporaneamente tolta dal mercato nel 2007 a causa di una possibile associazione con problemi di coagulazione, ma questa sospensione è stata revocata dall'EMA nel 2012 dopo un'ulteriore revisione dei dati. In questo lavoro la aprotinina si è dimostrata efficace nei saggi cellulari, e lo ha fatto a concentrazioni inferiori ai livelli ematici di concentrazione terapeutica umana. Secondo gli autori mostra effetti antivirali diretti più pronunciati rispetto al Camostat e al Nafamostat e sembra avere un potenziale maggiore per il trattamento di individui con infezione SARS-CoV-2.

Il documento passa poi a esaminare un altro farmaco, l'omeprazolo, il noto inibitore della pompa protonica. In passato è stato segnalato avere una certa attività antivirale, aumentando il pH nei compartimenti lisosomiali. Il team di ricerca afferma che nei loro saggi ha interferito con l'infezione virale, ma a livelli troppo elevati per un dosaggio umano realistico. Tuttavia i ricercatori riportano un dato interessante: il trattamento simultaneo con omeprazolo (a concentrazioni terapeutiche umane) ha aumentato l'attività dell'aprotinina di 2,7 volte e ha aumentato l'attività del remdesivir di 10 volte.
Secondo gli autori, si potrebbe studiare l’uso questo farmaco ampiamente utilizzato e ben tollerato per valutare meglio l’efficacia del remdesivir nei pazienti COVID-19.
Lo stesso gruppo aveva notato nel 2019 che l’omeprazolo aveva aumentato l'attività dell'aciclovir contro il virus dell'herpes. Secondo gli autori le interazioni evidenziate meritano un approfondimento, perché l’effetto potrebbe essere più generale.

 


Fonte: SARS-CoV-2 and SARS-CoV differ in their cell tropism and drug sensitivity profiles. Denisa Bojkova, Jake E. McGreig, Katie-May McLaughlin, Stuart G. Masterson, Marek Widera, Verena Krähling, Sandra Ciesek, Mark N. Wass, Martin Michaelis, Jindrich Cinatl jr. bioRxiv 2020.04.03.024257; doi: https://doi.org/10.1101/2020.04.03.024257 - This article is a preprint and has not been certified by peer review