Salute metabolica e rischio cardiovascolare

Un articolo pubblicato su Lancet Diabetes & Endocrinology evidenzia che le persone magre, metabolicamente non sane, hanno un rischio di malattie cardiovascolari superiore a quello delle persone obese e metabolicamente sane.

Il concetto di salute metabolica

Tra i 20 principali fattori di rischio globali per gli anni di vita persi per morte prematura (YLL - Years of Life Lost) nel 2040, i tre rischi metabolici - pressione sanguigna elevata, BMI elevato e glicemia elevata a digiuno - saranno le principali variabili di rischio. Sulla base di questi e altri fattori di rischio consolidati, come il basso livello di colesterolo HDL e i trigliceridi elevati, il concetto di salute metabolica sta attirando molta attenzione nella comunità scientifica. Esso si concentra sull'aggregazione di importanti fattori di rischio, che consentono di identificare un'alterazione della salute metabolica. Ad oggi, nella maggior parte degli oltre 1.000 studi che affrontano questo argomento, le persone sono considerate sane dal punto di vista metabolico se sono presenti meno di 2 dei seguenti fattori di rischio metabolico: pressione arteriosa elevata, glicemia elevata, colesterolo HDL e trigliceridi alti, o trattamento farmacologico per queste condizioni. Sono stati quindi identificati dei sotto-fenotipi, come le persone con peso normale metabolicamente non sano (metabolically unhealthy normal weight, MUHNW) e obesità metabolicamente sana (metabolically healthy obesity, MHO), che differiscono fortemente nel rischio di malattie cardiovascolari (CVD).

Persone magre possono avere un alto rischio di malattie cardiovascolari

In una meta-analisi Matthias Schulze, Norbert Stefan e colleghi hanno scoperto che, rispetto alle persone MHNW, il rischio di CVD aumenta del 45% nelle persone con MHO e del 100% nelle persone con MUHNW. Nell’articolo i ricercatori non solo riassumono le conoscenze su queste relazioni, ma evidenziano anche la loro nuova definizione di salute metabolica. Considerando i fattori di rischio ipertensione, diabete e un elevato rapporto vita/fianchi, hanno scoperto in due studi molto ampi (US National Health and Nutrition Examination Survey III e UK Biobank) che il rischio di mortalità per CVD aumentava del 100% nelle persone con MUHNW, ma non nelle persone con MHO. Secondo i ricercatori questi dati rivelano l'importanza di considerare l'impatto della distribuzione del grasso corporeo per la definizione della salute metabolica.

Quanto sono utili i sottofenotipi metabolici?

Per quanto riguarda la stratificazione del rischio cardiometabolico, sia il concetto di salute metabolica che gli approcci a cluster non si possono considerare oggi superiori ai modelli di previsione del rischio già consolidati. Tuttavia, entrambi gli approcci potrebbero essere informativi per prevedere meglio il rischio cardiometabolico in sottogruppi, come individui in diverse categorie di BMI o persone con diabete di tipo 2. Gli autori sottolineano inoltre che l'applicabilità dei concetti da parte dei medici curanti e la comunicazione del rischio cardiometabolico con i pazienti potrebbero essere più semplici utilizzando il concetto di salute metabolica. Gli autori sottolineano poi che essere metabolicamente sani o non sani, o assegnati a uno specifico cluster di rischio cardiometabolico, nella maggior parte dei casi sarà un'assegnazione transitoria. Inoltre, concludono che gli approcci per identificare i cluster di rischio cardiometabolico hanno fornito prove che potrebbero essere utilizzate per assegnare gli individui a specifici gruppi di rischio fisiopatologico. Bisogna ancora studiare in che misura questa assegnazione possa migliorare la valutazione del rischio e la risposta al trattamento.


Fonte: Stefan N, Schulze MB. Metabolic health and cardiometabolic risk clusters: implications for prediction, prevention, and treatment. Lancet Diabetes Endocrinol. 2023 May 5:S2213-8587(23)00086-4. doi: 10.1016/S2213-8587(23)00086-4. Epub ahead of print. PMID: 37156256.