Se mangi bene al lavoro, mangi bene anche a casa

Un nuovo studio dell'American Journal of Preventive Medicine ha evidenziato che chi consuma cibo poco sano al lavoro ha maggiori probabilità di avere una dieta poco sana anche al di fuori del lavoro, di essere in sovrappeso e/o obeso e di avere fattori di rischio per il diabete e le malattie cardiovascolari.

Il rapporto tra l’alimentazione sul lavoro e la dieta e la salute in generale è molto stretto

Un nuovo studio dell'American Journal of Preventive Medicine ha evidenziato che chi consuma cibo poco sano al lavoro ha maggiori probabilità di avere una dieta poco sana anche al di fuori del lavoro, di essere in sovrappeso e/o obeso e di avere fattori di rischio per il diabete e le malattie cardiovascolari.

La maggior parte degli americani passa circa la metà delle ore di veglia al lavoro e consuma il cibo della mensa aziendale o acquistato al lavoro. Quasi un terzo di tutti i lavoratori statunitensi è obeso, dato il cui impatto va oltre i rischi individuali per la salute. Diverse ricerche infatti hanno dimostrato che l'obesità contribuisce ad aumentare l'assenteismo, a ridurre la produttività e ad aumentare le spese sanitarie. I risultati di questo studio possono portare a strategie più efficaci per incoraggiare i dipendenti a scegliere cibi più sani e ridurre i rischi di malattie croniche.

I partecipanti allo studio erano 602 dipendenti del Massachusetts General Hospital che usavano regolarmente le mense dell'ospedale. Nell'ambito del programma "Choose Well, Eat Well", i cibi e le bevande nelle mense dell'ospedale avevano etichette "semaforo" per indicare la loro salubrità. Anche gli espositori alimentari vennero modificati per disporre i cibi più sani in modo che fossero visti meglio. Secondo gli autori dello studio, le strategie di etichettatura e di esposizione semplificate offrono l'opportunità di educare i dipendenti senza limitare la loro libertà di scelta.
Lo studio ha analizzato i dati dei consumi alimentari al lavoro, i dati sui consumi alimentari a casa, i dati di test cardio-metabolici, i dati sulle condizioni di salute generale e sull’assunzione di farmaci. I ricercatori hanno sviluppato un Healthy Purchasing Score (HPS) per valutare la qualità alimentare dei consumi in mensa. Hanno confrontato l'HPS dei partecipanti con la qualità della loro dieta complessiva, nonché con i dati relativi ad obesità, diabete, ipertensione e ipercolesterolemia. L'analisi ha dimostrato che i dipendenti con il più basso HPS (consumi meno sani in mensa) avevano la più bassa qualità alimentare complessiva e il più alto rischio di obesità, diabete e ipertensione. Gli acquisti più sani sono stati associati a una maggiore qualità alimentare e a una minore prevalenza di obesità, ipertensione e prediabete/diabete.

Questi risultati contribuiscono ad una migliore comprensione del rapporto tra i comportamenti alimentari sul lavoro e la dieta e la salute in generale. Possono aiutare a dare forma a programmi di benessere sul posto di lavoro che migliorano i risultati a lungo termine per la salute e riducono i costi per la comunità. Secondo i ricercatori, programmi sponsorizzati dai datori di lavoro per promuovere un'alimentazione sana potrebbero raggiungere milioni di americani e contribuire a frenare l'obesità, un'epidemia in peggioramento che troppo spesso porta al diabete, a malattie cardiovascolari e al cancro.


Fonte: McCurley JL, Levy DE, Rimm EB, , Gelsomin ED, Anderson EM, Sanford JM, Thorndike AN. Association of Worksite Food Purchases and Employees’ Overall Dietary Quality and Health. American Journal of Preventive Medicine , Volume 0 , Issue 0. DOI: https://doi.org/10.1016/j.amepre.2019.02.020