Statine e lotta al “colesterolo cattivo”

Sono passati ormai alcuni decenni dal momento in cui è stata raggiunta la consapevolezza dell’esistenza di una stretta associazione tra elevati livelli di colesterolo e rischio cardiovascolare e del fatto che tale associazione è rilevabile sia nei soggetti portatori di malattia aterosclerotica che in quelli apparentemente indenni da tale patologia.

Le statine sono farmaci che inibiscono la sintesi di colesterolo endogeno

Sono passati ormai alcuni decenni dal momento in cui è stata raggiunta la consapevolezza dell’esistenza di una stretta associazione tra elevati livelli di colesterolo e rischio cardiovascolare e del fatto che tale associazione è rilevabile sia nei soggetti portatori di malattia aterosclerotica che in quelli apparentemente indenni da tale patologia.

Il collegamento tra colesterolo ed infarti miocardici fu fatto per la prima volta nel 1939 dal clinico norvegese Carl Müller. Descrisse molte famiglie numerose in cui alti livelli di colesterolo sanguigno ed infarti miocardici prematuri erano connessi come da un tratto ereditario.

Il biochimico Jesse Huff ed i suoi colleghi della compagnia farmaceutica statunitense Merck & Co. iniziarono le ricerche sulla biosintesi del colesterolo agli inizi degli anni Cinquanta del Novecento. In quegli anni, uno studio epidemiologico fatto da John Gofman, della University of California di Berkeley, svelò il collegamento tra colesterolo e malattia coronarica. Gofman utilizzò una tecnologia di recente introduzione, l’ultracentrifugazione, per separare le lipoproteine plasmatiche attraverso la flottazione. Gofman non solo scoprì che gli infarti del miocardio erano correlati con elevati livelli di  colesterolo nel sangue, ma anche che il colesterolo era contenuto in lipoproteine a bassa densità (low density lipoprotein, LDL). Inoltre, egli osservò che gli infarti del miocardio erano meno frequenti quando il sangue conteneva livelli elevati di lipoproteine ad alta densità (high density lipoprotein, HDL). Nel 1956 venne isolato l’acido mevalonico da un estratto di lievito di birra per opera di Karl Folkers, Carl Hoffman ed altri della Merck. Nel 1959 alcuni ricercatori dell’Istituto Max Planck scoprirono l’enzima idrossimetilglutaril-CoA reduttasi (HMG-CoA reduttasi), che catalizza la produzione del colesterolo.

Akira Endo nel 1976 riuscì ad isolare il primo inibitore dell’enzima HMG-CoA reduttasi, il compactin ML-236B, dal fungo Penicillium citinium. Nel 1979 Carl Hoffman e colleghi isolarono la lovastatina da una catena del fungo Aspergillus terreus. Successivamente, mentre studiavano la lovastatina, gli scienziati della Merck & Co. riuscirono a sintetizzare un altro inibitore della HMG-CoA reduttasi. Prodotto di fermentazione dell’Aspergillus terreus, venne chiamato inizialmente MK-733 ed in seguito simvastatina.


Fonte: Storia della medicina - www.storiadellamedicina.net.