La medicina territoriale è in affanno

Ad un mese dalla riapertura delle scuole la medicina del territorio appare in affanno. Il carico di lavoro è decisamente aumentato per i clinici e per chi si occupa di sorveglianza sanitaria.

La riapertura delle scuole ha avuto un notevole impatto sul lavoro dei medici del territorio

Ad un mese dalla riapertura delle scuole la medicina del territorio appare in affanno. Il carico di lavoro è decisamente aumentato per i clinici e per chi si occupa di sorveglianza sanitaria. Le procedure non sono sempre chiare ed efficaci. E la circolazione del virus a scuola? La scuola risulta essere un luogo sicuro, dove il virus si diffonde poco.

Ieri sera siete stati moltissimi a seguire il nostro webinar “Scuole aperte e medicina territoriale - Pediatri di famiglia e medici di medicina generale di fronte alle sfide lanciate dalla riapertura delle scuole durante la seconda ondata di COVID-19”. Insieme ai nostri ospiti - la Dott.ssa Carla Bruschelli, il Prof. Elio Castagnola, la Dott.ssa Maria Luisa Iannuzzo - abbiamo provato a descrivere la situazione attuale di chi è impegnato sul territorio, sia dal punto di vista clinico sia dal punto di vista gestionale. Per avere un quadro della situazione più completo, abbiamo utilizzato i dati di un questionario che abbiamo realizzato e condiviso nei giorni scorsi con medici di medicina generale, pediatri di famiglia e medici di continuità assitenziale.
Le esperienze condivise dai nostri ospiti e i risultati del nostro questionario, pur tenendo conto dei limiti della nostra indagine, delineano una situazione di grande difficoltà per i medici impegnati sul territorio. Vi lasciamo qui di seguito alcuni punti salienti emersi durante la discussione:

Il video del webinar è disponibile qui: Scuole aperte e medicina territoriale

 

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